L’orzo, cerale conosciuto e apprezzato da oltre novemila anni. Probabilmente fu coltivato prima del grano, noto dalla Cina fino all’area mesopotamica. Nell'antichità la sua importanza era pari, se non superiore, a quella del frumento, soprattutto in Mesopotamia e in Egitto, dove era il cereale più economico e quindi più disponibile per i poveri.
Veniva usato anche per fabbricare la birra, bevanda diffusissima nell'antico Egitto e già se ne ha notizia nel III millennio a.C. I cereali maltati, a quei tempi, venivano conservati sotto forma di pani non lievitati e cotti al forno. Essi erano poi trattati con acqua prima di avviare la fermentazione. L'arte della fabbricazione della birra si diffuse dal Medio Oriente fino all'Europa centro-settentrionale in epoche successive, soprattutto dove risultava impossibile la coltura della vite.
L’orzo era apprezzatissimo anche nell’antica Grecia. Il celebre Ippocrate (460 a.C. -377 a.C), considerato il padre della medicina moderna, sembra si nutrisse di una polentina a base di orzo, verdure e formaggio. Esso era infatti considerato cibo per filosofi, perché ritenuto adatto sia al pensiero che all'esercizio fisico. Per questo anche i gladiatori erano nutriti d'orzo con focacce zuppe a base di questo cereale ed erano chiamati per questo hordearii, da hordeum, nome latino dell'orzo. Il passaggio al frumento come cereale principale, sia in Grecia che in Italia, avvenne nel corso del I millennio a. C. per la sua miglioei resa nella panificazione.
Cereale rinfrescante, nutriente e digeribile è benefico per l’intestino ed è adatto ai soggetti deboli, agli anziani e ai bambini in convalescenza. Dal punto di vista nutrizionale, l’orzo decorticato viene preferito a quello perlato, forma raffinata depauperata delle proteine, vitamine e minerali nonché della preziosa fibra. L'orzo decorticato invece, detto anche orzo mondo, è ricco di carboidrati a basso indice glicemico (72%) e contiene un buon 10,5% di proteine, con un trascurabile contenuto in lipidi. Oltre a fosforo e potassio fornisce un buon apporto di vitamina PP, essenziale per l’apparato digerente, la produzione degli ormoni sessuali e la salute dell’apparato cardiocircolatorio. Sembra sia anche un ottimo sedativa della tosse e il caffè d’orzo è privo di proprietà eccitanti ed è utile come tonificante e digestivo, valida alternativa a chi non può assumere caffeina.
Ingredienti
80 gr. di orzo
perlato o integrale a persona
400 gr. di punte
asparagi freschi o surgelati
400 grammi di
piselli freschi o surgelati
1 cipolle bianca
1 spicchio d’aglio
se gradito
Cumino in
polvere
Curcuma
Olio evo
Pulite e
affettate finemente la cipolla e l’aglio, metteteli in un tegame con un po’ di olio
d’oliva evo e qualche cucchiaio d’acqua e fate cuocere fino a quando la cipolla
non sarà diventata trasparente. Aggiungete prima il cumino e la curcuma, fate
colorire il tutto per qualche minuto e poi i incorporate i piselli sgranati e
le punte degli asparagi. Regolate di sale. Cuocete per una decina di minuti a
fuoco vivo. Nel frattempo fato bollire l’orzo
in una pentola in abbondante acqua poco salata, scolatelo e aggiungetelo alle verdure.
Fate cuocere il tutto per qualche minuto, in modo che l’orzo assorba il
condimento. Gustate l’orzo
primavera con una spolverata di Parmigiano Reggiano o Pecorino Romano
stagionato.
Ricordatevi: se
la ricetta richiede un’aggiunta di acqua durante la cottura, assicuratevi che
sia sempre calda o tiepida.
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