Belle e in forma



Trattamenti anti-età al viso

Rughe d’espressione, foto-invecchiamento, mancanza di elasticità, disidratazione: tutte problematiche che tolgono bellezza del nostro viso. Esistono due tipologie di trattamenti estetici da effettuarsi in un istituto professionale che possono migliorare l’aspetto della nostra cute, proprio alleviando quei difetti che la fanno apparire secca, e rugosa.


Il primo trattamento è a base di caviale. La seduta comprende una accurata pulizia del viso, con una crema applicata con le dita inumidite e la detersione con garze imbevute di acqua tiepida. L’estetista applicherà poi una lozione preparatoria e una crema peeling sul viso e collo per eliminare le cellule morte. A questo punto, dopo un massaggio preparatorio di una decina di minuti con un prodotto specifico, viene applicata la maschera al caviale che verrà lasciata in posa fino alla completa essiccazione. Eliminato ogni residuo, si conclude il trattamento con una lozione calmante ed addolcente e un prodotto specifico.

Il secondo trattamento è all’olio di vinaccioli, i piccoli semi contenuti negli acini d'uva, custodi di notevoli quantità di un olio molto apprezzato in campo cosmetico.  il trattamento inizia con un lieve scrub con un gel fresco: le particelle di vinaccioli ancora sospesi nel prodotto permettono di effettuare una pulizia molto dolce dell'epidermide mentre la presenza dell’olio con estratto di vite rossa, ha una azione emolliente, e protettiva dagli agenti che provocano l’invecchiamento della pelle. Si applica poi la maschera ai polifenoli (foglie di vite rossa, rosa canina, argilla bianca e siero estratto dalla crusca di riso) con azione antiossidante, tonificante, e vitaminica.


Dopo la posa, circa venti minuti e la rimozione dei residui, la seduta con un massaggio all’olio di vinaccioli.








Pelle e vitamine


Per rallentare l'invecchiamento dell'epidermide non abbiamo solo le risorse esterne, come creme, lozioni, fluidi: dobbiamo agire anche dall’interno. Nutrirsi bene è fondamentale, recenti studi scientifici confermano che minerali, vitamine e antiossidanti sono le basi su cui costruire la bellezza della nostra cute. 

La vitamina E ad esempio, è un importante antiossidante che contribuisce al mantenimento dell’integrità cellulare. La troviamo nei frutti oleosi: olive, semi e nel germe di grano. Lo zinco, fondamentale per la riparazione dei tessuti è presente nei funghi, nel cacao, nelle noci e nel tuorlo d'uovo. Il coenzima Q10, molecola organica presente nei sistemi biologici, ha una forte azione antiossidante e di protezione dai radicali liberi, azione amplificata dalla presenza della vitamina E. Esso è efficace dunque per il mantenimento dell’elasticità della pelle. Lo troviamo nella soia, nei cereali, nelle noci, nel pesce, negli oli di origine vegetale e nel germe di grano. 

Uno studio, effettuato negli Stati Uniti, ha confermato che l'assunzione regolare di un mix di antiossidanti, vitamine e minerali, svolge un ruolo positivo nella conservazione e nel miglioramento del tono e della qualità della cute. I ricercatori hanno somministrato a un gruppo donne un integratore a base di antiossidanti tra cui la vitamina E, lo zinco e il selenio, coenzima Q10 e glicosaminoglicani (molecole dello zucchero), mentre ad un altro gruppo è stato dato un placebo. Dopo dodici settimane, nel gruppo a cui era stato somministrato l’integratore, si riscontrava una significativa diminuzione della ruvidezza della pelle e delle piccole rughe, mentre nel gruppo che aveva assunto il placebo non c’era stata alcuna variazione. 

I ricercatori hanno ipotizzato un ruolo positivo del coenzima Q10 nel contrastare il danno ossidativo, la degenerazione del DNA e la distruzione delle fibre di collagene. Anche la vitamina E ha aiutato a ridurre il degrado del collagene, mentre lo zinco e il selenio hanno, secondo le conclusioni dello studio, avrebbero supportato l’enzima antiossidante delle stesse cellule. Infine, i livelli di glicosaminoglicani, molecole di grande importanza biologica in quanto trattengono l’acqua nei tessuti, ma che tendono a diminuire con l’età, sono stati ripristinati con l’assunzione orale, aiutando così a migliorare l’aspetto della pelle.


 Fuori i piedi!
Si avvicina la stagione estiva e già sentiamo il bisogno di liberare i nostri piedi da calze e calzature invernali, che li hanno costretti  a passare un lungo inverno al chiuso e in “ambienti stretti”! Le cure non vanno fatte solo d’estate, ovvio, ma chissà come mai in questo periodo siamo più attente alla loro cura e al loro aspetto. Calli, vesciche, verruche e funghi, sono i disturbi più comuni che affliggono i nostri piedi. 

Ma cosa sono i calli? Sono ipercheratosi, ovvero, ispessimenti della pelle, dovuti a sfregamento o ad una compressione eccessiva sulla cute. Calzature inadatte, posture non proprio corrette, traumi ripetuti o l'invecchiamento naturale della pelle ne sono le cause. Le pressioni andrebbero ridotte od eliminate, perché l'ispessimento della pelle, aumentando può interessare anche i tessuti sottocutanei, fino alle terminazioni nervose. 

Se il callo si è appena formato, potete rimediare con una leggera, ma frequente abrasione della parte, idratando ogni giorno con creme molto morbide e ricche di principi nutritivi. Se invece il callo è più vecchio o doloroso, meglio ricorrere all'intervento di uno specialista: podologo, chirurgo ortopedico dei piedi, il chiropratico, che studia le posture e l'osteopata l'esperto dei problemi all'apparato scheletrico. 


Attenzione comunque alla calzature estive che, spesso, con suole troppo rigide o eccessivamente morbide, non permettono alla pianta del piede di appoggiarsi correttamente. Alternate le scarpe molto spesso, massaggiatevi quotidianamente, soprattutto la sera, camminate a piedi scalzi sulla spiaggia, sul bagnasciuga e, se riuscite, anche sui ciottoli: sono ottimi massaggi naturali. 


Non usate prodotti chimici per eliminare i calli, neppure i cerotti: essendo a base di acidi possono irritare le parti circostanti. 






Trucco e difetti

Il trucco: lo chiamiamo così, in fondo, perché serve proprio a nascondere o a correggere i difetti o il colorito del viso, in pratica ad apparire più belle. Allora vediamo quali sono i “trucchi” più elementari per un “trucco”… perfetto!

Se avete un viso spigoloso, con l’aiuto di un fard o un pennello grande dovete schiarire le parti superiori (fronte e arcata occhi), viceversa, scurire le parti sporgenti (zigomi).  Se il viso è rotondo, scurire gli zigomi ed accentuate un particolare, gli occhi per esempio. Per un viso allungato, scurite ai lati (tempie e parte centrale) e illuminate le gote e gli occhi, truccandoli verso l'esterno per allargare lo sguardo. 

Per chi ha gli occhi vicini, il tratto della matita deve partire a qualche millimetro dall'angolo interno e qui applicherete un ombretto chiaro. Consigliabile depilare, in questo caso, la parte interna delle sopracciglia. Per occhi distanziati, dovete sfumare il vostro ombretto di una tonalità scura sull'angolo interno dell'occhio, verso l'esterno, invece, ne userete uno più chiaro. 

Gli occhi sporgenti si correggono così: sulla palpebra superiore, quella che copre l’occhio, si applica un ombretto scuro, sotto l'arcata sopraccigliare si sfuma un ombretto chiaro. Per rendere meno evidenti gli occhi infossati, applicate un ombretto chiarissimo sulla palpebra superiore, sfumandolo verso il basso, poi stendete l’ombretto scuro dall'incavo verso il sopracciglio. Delineate all'interno il bordo inferiore dell'occhio.

Per far apparire più grandi i vostri occhi, il tratto che ne delinea il contorno deve essere leggermente scostato dalla base delle ciglia. Sulla palpebra superiore applicate  un ombretto chiaro, nella piega della palpebra uno più scuro. 

Il fard in polvere va applicato sopra la cipria con un pennello largo e di setole naturali. Intingetelo e poi toglietene l'eccesso. Se avete il viso è rotondo, va sfumato sugli zigomi con movimenti circolari evitando di avvicinarsi troppo all'attaccatura dei capelli. Se avete il viso ovale, invece, si sfuma dagli zigomi verso le tempie. 

Per coloro che hanno il viso lungo, applicatelo al centro delle guance e sfumato verso l'attaccatura dei capelli. Se la fronte è troppo ampia, stendete il fard fra l'attaccatura dei capelli e la fine delle sopracciglia, sfumando verso il centro della fronte. Non esagerare mai, altrimenti avrete un antiestetico effetto “maschera”.






Mastoplastica riduttiva

Un seno pieno e sodo si associa all’idea di giovinezza e salute, ed esercita sempre una forte attrazione sessuale. Viceversa, un volume eccessivo del seno (iperplasia o gigantomastia) costituisce un problema estetico associato a disturbi psicologici e vizi di postura, dolori alla schiena, scoliosi.  

L’intervento di mastoplastica riduttiva, non è inibitore della capacità di un futuro allattamento e il suo risultato è permanente, sebbene invecchiamento e aumenti di peso possono, col passare degli anni, alterare i risultati raggiunti.. Ma questo intervento è complesso, visto che, nella maggior parte dei casi è necessario spostare verso l'alto l'areola. E’ un vero e proprio “rimodellamento” del seno.
 
La mastoplastica riduttiva si esegue in anestesia generale. L'intervento ha una durata compresa, dai novanta minuti alle quattro ore e il chirurgo plastico, di solito, richiede alla paziente di trascorrere almeno una notte di degenza in clinica, allo scopo di poter monitorare al meglio le prime ventiquattro ore post operatorie. 

La rimozione delle suture avviene dopo un intervallo che varia da paziente a paziente, normalmente tra i sette/quattordici giorni. Riscontrerete un lieve gonfiore ed ematomi per circa due settimane, con dolore al petto e quando muovete le braccia. Consigliabile portare per qualche tempo un reggiseno specifico per le attività sportive, almeno per un mese La normale attività potrà essere ripresa dopo una ventina di giorni circa, mentre il risultato definitivo lo si potrà ottenere dopo circa quattro, sei mesi.

Le complicanze più frequenti dell’intervento sono: cicatrici ipertrofiche, infezioni,  ematomi, perdita di sensibilità del capezzolo e/o della cute. Vanno inclusi, nella valutazione dell’intervento, anche i casi di rischio maggiori, peraltro molto più rari, che sono la trombosi venosa profonda, una embolia polmonare o le complicanze legate all'anestesia. Prudentemente, prima di affrontare un intervento chirurgico sia additivo che riduttivo, dovete conoscere tutti i possibili rischi, ed è necessario documentarsi con molta attenzione. Scegliete, infine, un professionista e un centro chirurgico ad altra professionalità. In certi casi, risparmiare qualche centinaio di euro, può causare conseguenze molto gravi.





Mastoplastica additiva

Il seno è simbolo di femminilità e l’attenzione e le cure che riserviamo a questo organo femminile sono tante. Nel campo della chirurgia estetica, la mastoplastica additiva, è fra i più numerosi interventi eseguiti, sia nel caso di un mero intervento estetico che nel caso di intervento ricostruttivo. La moda, privilegia ora il seno prosperoso, ora il seno piccolo, ma, di fondo, la misura del seno è una scelta molto personale.

L’intervento chirurgico di mastoplastica additiva aumenta il volume del seno con l'inserimento di due protesi, sono riempite di gel coeso di silicone, materiale inerte, o biopolimeri in pratica, materia plastica biodegradabile. Rivestite esternamente da più strati protettivi, sono sicure e “accettate” dall'organismo senza produrre effetti di rigetto o aumentarne l'incidenza di tumori o altre patologie.

La protesi viene introdotta con una incisione molto piccola (circa tre centimetri), posta nella piega sottomammaria, nella zona ascellare o in quella periareorale, punti dove la cicatrice non si nota. E’ un intervento poco doloroso, abbastanza breve: richiede solo due giorni di ricovero ma è effettuato in anestesia generale. I punti vengono tolti dopo sette o otto giorni dall’intervento. Il risultato estetico di tale operazione è ottimo ma in certi casi, dopo l’intervento potrebbe formarsi, intorno alla protesi, una capsula fibrosa che, in alcuni pazienti, comporta purtroppo un secondo intervento. Inconvenienti molto rari ma da tenere presenti sono infezioni o un largo ematoma sulla zona operata o la dislocazione della protesi. In tutti questi casi è necessario intervenire di nuovo chirurgicamente.

Spesso viene consigliato un breve e delicato massaggio, da effettuarsi sulla parte per pochi minuti al giorno, in modo da adattare meglio la protesi alla tasca e prevenire così la formazione della capsula fibrosa. Questa evenienza deve essere valutata dalla paziente prima dell’intervento, durante le visite pre-operatorie poiché ha una incidenza 3-5% dei casi.

Il decorso post-operatorio è abbastanza lungo: circa un mese un cui è consigliabile non guidare. E’ normale avere indolenzimento e fastidio muovendo le braccia, specie se l'intervento è avvenuto per via ascellare. 





Occhi verdi

I colori dell’iride vanno esaltati tenendo conto della tavolozza. Ricordate che esistono colori freddi (verde, blu, indaco, violetto) e colori caldi (rosso, l'arancione, giallo): i primi suggeriscono calma, contemplazione, tristezza, i secondi suscitano gioia, attività, passione. Anche nell'ambiente che ci circonda ritroviamo le stesse analogie: la fiamma, il sole, energicamente "caldi", l'acqua, le piante, “freddi” semplicemente rilassanti. Inoltre il rosso, l'arancione e il giallo hanno una radiazione positiva; mentre blu, violetto e indaco hanno una radiazione negativa.




Chi possiede un iride con le tonalità del verde, deve usare tutte le sfumature del viola; prugna, lilla, viola acceso mentre deve evitare l'azzurro. Per esaltare lo sguardo, usate un ombretto rosa o prugna, in polvere, e per il tocco finale, un tratto di matita verde scuro, come se fosse un riflesso naturale degli tuoi occhi. Alla sera, dovete intensificare lo sguardo sottolineando il lato esterno dell'occhio con un'ombreggiatura scura (grigio o prugna), per sottolineare la luminosità dello sguardo.



La vostra tavolozza ideale contiene il prugna, il viola, il lilla, il rosa, il mattone, il porpora e il color rame, via libera anche alle tonalità del marrone e dell'albicocca.







 

Via il grigiore!

Il primo passo è cancellare dalla pelle la sfumatura grigia, che tanto ci ha accompagnato durante le giornate nebbiose e buie dell’inverno. Il sogno di tutte è avere il colorito sano, quello che ci regala l’estate, il sole. 

Visto che però dovremo attendere ancora qualche tempo per poterci sdraiare in relax sulla spiaggia per conquistare la nostra tintarella, ci possiamo regalare un colorito sano grazie a prodotti cosmetici che sanno creare un effetto molto naturale: la terra abbronzante è un’alternativa al fondotinta o all’autoabbronzante, regala un colorito naturalmente dorato e rende uniforme la pelle del viso.


Oggi le terre abbronzanti in polvere sono arricchite con idratanti e sono disponibili in più sfumature, da scegliere in base all’incarnato. Si applicano sul viso con un pennello piuttosto largo e folto, in setole naturali. Esistono anche in gel, con  particelle opalescenti e perlate. Possono essere stese sia sul viso che sul corpo, quasi fossero creme idratanti. A sera, si lavano via con latte detergente o acqua e sapone.

Desiderate nutrire il viso? Allora per voi Pure Finish Mineral Powder di Elisabeth Arden:




Un gel effetto istantaneo? Scegliete la linea Glam Bronze di L’Oreal Paris:







Cura della pelle

Curare la pelle aiuta a migliorarne l’aspetto: sarà più luminosa, levigata. Pulire il viso ogni sera per eliminare i residui di trucco non basta, ecco una ricetta per uno scrub da fare una volta ogni dieci giorni:

1 cucchiaio di miele

2 cucchiai di mandorle macinate fini

1 cucchiaino di succo di limone

Mescolate gli ingredienti, applicate la crema con la punta delle dita, massaggiando lievemente per qualche minuto, evitate il contorno occhi, insistete su mento e lati del naso. Sciacquate con acqua tiepida e applicate una crema idratante da giorno.





E per il corpo? Il sale grosso è un ottimo esfoliante:


4 cucchiai di sale grosso da cucina

½ vasetto di yogurt naturale 
4 cucchiai di miele o 30 ml. di olio e.v.o.*

Sono tutti idratanti naturali. Lavorate in una ciotola gli ingredienti fino ad ottenere una pasta morbida e massaggiate il corpo, insistendo su ginocchia e gomiti. Fate la doccia e applicate olio di mandorle bio sulla pelle ancora leggermente umida.


*olio evo: olio extravergine di oliva





Un massaggio profumato

Il massaggio è l’equivalente di un momento di puro relax. Riequilibra corpo e mente, ci allevia da fatica e tensioni, ci regala sensazioni piacevoli sia fisiche che mentali. Non solo: rende la pelle perfettamente idratata, liscia e luminosa. Una delle tecniche forme meno conosciute ma più efficaci proprio perché coinvolge completamente i nostri sensi, è il massaggio aromatico.

Dalle candele accese si sprigionano aromi rilassanti che si trasformano in un olio fragrante e tiepido che viene versato direttamente sul corpo e utilizzato per il massaggio. Ogni aroma ha proprietà diverse: i profumi agrumati mettono di buonumore e tonificano la pelle, il thè verde allontana l’ansia e scatena emozioni positive, l’aroma alla vaniglia allontana il  nervosismo e addolcisce la pelle. L’aroma al cioccolato combatte la stanchezza psichica e, con le sue proprietà antidepressive, ci mette di buon umore.

Il trattamento inizia con l’applicazione dell’olio sulla pelle, ottenuto appunto dalla fusione della cera aromatizzata, accesa durante un breve massaggio di benvenuto. La cera vegetale si trasforma dopo pochi minuti e nell’aria si sprigiona l’aroma della fragranza preferita. L’olio, depositato al centro della candela, viene versato sul corpo, appena tiepido: a questo punto ha inizio il massaggio vero e proprio. 

Steso sulla pelle, aiuta a ritrovare serenità e benessere e il nostro corpo trae il massimo giovamento dalle sue proprietà aromatiche. Al termine del massaggio, quello in eccesso viene eliminato con una spugna imbevuta di acqua calda. Il trattamento si conclude con l’applicazione, su tutto il corpo, di un’emulsione idratante a base di estratti marini e oli essenziali energizzanti.

Scuola di Naturopatia, Massaggio Aromatico

Più belle con gli ultrasuoni

Gli ultrasuoni sono onde elettromagnetiche ad alta frequenza e non sono percepibili dall’orecchio umano. Pipistrelli e delfini, invece, li usano per cacciare e per orientarsi e i cani vengono spesso richiamati dai padroni con fischietti appositi, silenziosi per noi ma chiaramente udibili dai nostri amici a quattro zampe. Gli ultrasuoni son utilizzati oggi in molti campi, anche in medicina: nella diagnostica con gli ecografi, nella sterilizzazione degli strumenti chirurgici, in medicina estetica e riabilitativa, in cui essi sono utilizzati per contrastare inestetismi della pelle o per alleviare le sintomatologie muscolari dolorose.

Le onde degli ultrasuoni viaggiano attraverso i nostri tessuti biologici e  il loro passaggio produce sia vibrazioni delle particelle dei tessuti, sia effetti termici, dovuti all’assorbimento di energia da parte del tessuto biologico, sia  effetti chimici, ovvero  quando l’azione modifica il pH locale del corpo e la permeabilità delle membrane cellulari.

Il principale effetto terapeutico degli ultrasuoni è quello di produrre calore e una micro vibrazione profonda ed indolore: l’articolazione, il muscolo o il tessuto vengano quindi irrorati più efficacemente dalla circolazione sanguigna e stimolati meccanicamente. Un effetto antidolorifico, fibrolitico e di vasodilatazione, quindi, che permette ai tessuti di ricevere più sostanze nutritive e ossigeno.

In campo estetico, essi facilitano l’assorbimento di sostanze attive come oli essenziali, vitamine liposolubili, prodotti cosmetici contenenti liposomi, emulsioni e agenti idrosolubili. Distendono i tessuti, come piccole rughe superficiali, attivano processi antinfiammatori rigenerativi in caso di acne e foruncolosi, stimolando i fibroblasti, importanti nella rigenerazione tissutale post-infiammatoria e la produzione di collagene, riducendo la formazione di cicatrici post acne.

Anche nel caso di cellulite, essi hanno un ruolo essenziale ed efficace: grazie all’effetto termico e meccanico, ripristinano il metabolismo dei tessuti, favorendo la rimozione dei grassi e agendo di concerto con la rivascolarizzazione della zona trattata e il drenaggio linfatico, favoriscono la cura sulle zone colpite da questo inestetismo. Gli ultrasuoni possono essere associati ad altre terapie come la mesoterapia e il linfodrenaggio manuale. 




Cellulite e linfodrenaggio


Molte donne soffrono del disturbo antiestetico della cellulite. Essa si manifesta con cuscinetti di grasso e smagliature nel derma e sulla superficie della pelle. Queste alterazioni sono la conseguenza di un cattivo funzionamento del metabolismo che crea un gonfiore. La cellulite è quindi una sorta di deterioramento fisico che si sviluppa nel corso degli anni. Dipende da cause ereditarie e dal tipo di vita che si conduce: sedentaria e con una cattiva alimentazione.
Dai medici viene definito come lipoedema, di solito localizzato sulle gambe, sui glutei e l’accumulo di grasso comprime i vasi linfatici che non sono più in grado di trasportare le linfa che percorre tutto il nostro corpo. Anche i capillari diventano più fragili.
E’ opportuno intervenire sui più fronti per debellare la cellulite. Quest'ultima comunque non viene considerata un fenomeno patologico, solitamente si limita ad un problema di armonia estetica, a meno che venga sottovalutata e non trattata adeguatamente. 
Il rischio, in caso di cellulite ad uno stadio particolarmente avanzato, è quello di disturbi al sistema circolatorio, anche gravi. Per evitarli è fondamentale una pratica regolare dell'attività sportiva ed un’alimentazione equilibrata, ricca di vitamine, alimenti freschi come frutta e verdura, pochi grassi e soprattutto, eliminazione quasi totale del cloruro di sodio. Ricordate che lo sport, in generale, anche una semplice camminata a passo sostenuto, riattiva la circolazione e stimola il metabolismo mentre una sana alimentazione riduce i depositi di grasso e migliora gli scambi idrici. Accanto a questi due aspetti è consigliabile, poi, utilizzare la tecnica del drenaggio linfatico manuale. 
Il problema della cellulite va risolto anche modificando le proprie abitudini alimentari, smettendo di fumare e mangiare grassi idrogenati,diminuendo drasticamente i consumo di caffè e bibite dolcificate. Ma vanno anche fatti interventi localizzati, come i massaggi mirati o il linfodrenaggio.
Il linfodrenaggio, infatti, svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della cellulite: in pratica sposta il liquido, di solito localizzato tra il derma e i muscoli, dalla zona dove si è accumulato verso un' uscita attraverso i vasi linfatici.

L'obiettivo del drenaggio è quello di aiutare l'eliminazione del liquido interstiziale e della linfa, ma anche di rilassare le fibre muscolari. I movimenti devono essere delicati, lenti e vanno ripetuti più volte. Non si devono utilizzare oli o creme, o prodotti di bellezza: è, infatti, indispensabile una buona aderenza della mano del massaggiatore alla zona da manipolare per spingere nel modo migliore la pelle e il liquido accumulato sotto di essa. 
La pressione esercitata deve essere più leggera di quella utilizzata nel massaggio e questo consente di facilitare il drenaggio della linfa, senza aumentare le filtrazioni di liquido ai tessuti nei capillari sanguigni.  Le pressioni devono essere lunghe e lente e alternate a fasi di rilassamento. Il drenaggio deve essere, però, considerata una tecnica complementare e seguire, ad esempio, un massaggio corporeo o l'attività fisica.  

La posizione consigliata è quella seduta, ben appoggiati sulla schiena. Dopo aver circondato con le mani una parte della coscia, si procede con lievi spinte della pelle verso l'alto ripetute molte volte, sempre alternate a fasi di rilassamento. Per evitare di arrossare la pelle è opportuno non ricorrere alla tecnica della frizione. Il drenaggio linfatico manuale, oltre a combattere la cellulite, contribuisce a calmare il dolore della zona in trattamento e rilassa i muscoli.




Unghie fragili
Questo problema può essere legato al tipo di unghia, ovvero a fattori ereditari, oppure da carenze alimentari, da allergie o problemi ormonali. Bisogna prima di rinforzarle esternamente, curare l'alimentazione e lo stress.. Importanti nella dieta sesamo, mandorle, ovvero tutti i prodotti che contengono calcio immediatamente assimilabile cereali, legumi, e prodotti integrali. Mangiate verdure crude e bevete molta acqua.

Evitate contatti prolungati con detergenti aggressivi e, per i lavori domestici, utilizzate guanti in lattice o in gomma felpata. Le unghie vanno tagliate col taglia unghie, dopo leggermente limate. In caso di unghie molto fragili, utilizzate solo la lima. Un buon rimedio naturale per rinforzarle è usare degli impacchi: sappiate che limone e olio d’oliva sono rinforzanti naturali. Al posto dell’olio d’oliva potreste anche usare l’olio di ricino. 
Preparate una miscela con:
2 cucchiai di olio evo (extra vergine di oliva)
1 cucchiaio di succo di limone
Mescolate e tenetevi le unghie in immersione per una quindicina di minuti, ogni giorno per almeno quindici giorni consecutivi.

Sul mercato esistono molti prodotti, ognuno adatto a risolvere le diverse problematiche, come gli smalti indurenti o le creme elasticizzati. Ricordate però che lo smalto soffoca le unghie e quindi non va usato in modo continuo. Potreste alternare, mensilmente, smalto indurente con  la maschera rinforzante e quindi un periodo con smalto ed un periodo con le unghie libere.




Il silicone delle protesi invecchia   
Nessuno ne parla mai ma la Sipre, la Società Italiana di Chirurgia Plastica, ricorda a tutte le donne che gli interventi di chirurgia estetica richiedono spesso una manutenzione costante. E’ certo che essi aiutano a sentirsi più belle ed affascinanti, ma, se si è molto giovani, è meglio aspettare: in questo caso, i ritocchi estetici si accumuleranno nel tempo, perdendo di efficacia, risultando brutti inestetismi. Muscoli e tessuti sono infatti stressati dagli interventi e dall’età e quindi non potranno più conservare il loro aspetto tonico e perfetto, tanto agognato.
 
Sappiate che il 40% per cento delle donne che hanno una protesi al silicone, devono ripetere l'intervento dopo circa cinque anni per l'insorgenza di complicazioni locali. Dopo dieci quasi l'80% delle protesi al silicone può essere soggetto a perdite e vanno quindi subito sostituite. Il tessuto del seno, delicato e sottile, alla lunga sarà danneggiato, perdendo elasticità e turgore e renderà sempre meno agevole l’intervento chirurgico.

Gli interventi più richiesti, tra le pazienti fino ai trentacinque anni, sono la mastoplastica additiva, per conquistare qualche taglia in più di reggiseno, la liposuzione per scolpire il corpo eliminando gli eccessi adiposi e la rinoplastica, l’intervento che rimodella il naso.
Angelina Jolie
Nella fascia tra i trentacinque e i cinquant’anni, In cominciano i ritocchi al viso: blefaroplastica e mini lifting che definiscono l’ovale e tolgono le prime rughe in modo mirato. Per il corpo, invece, oltre alla liposuzione, viene eseguita l’addomino-plastica, ovvero un intervento che rassoda l’addome e scolpisce il punto vita. 

Anche qui, dovete sapere che, dopo dieci anni dall'operazione che elimina le “zampe di gallina”, si rischia l'effetto “occhi infossati” o “orbite scheletriche”: bisogna quindi ricorrere nuovamente alla chirurgia con un lifting frontale perché ripetere nuovamente l'intervento di blefaroplastica, può provocare inestetismi come gli occhi a palla.

Blefaroplastica
Anche nel caso di interventi che concernono l’inserimento di protesi per ingrandire gli zigomi e ottenere quindi un viso più giovane e tonico, hanno bisogno di essere ricontrollate ogni dieci anni per evitare che producano infezioni. Sostanze rigide come l'idrossiapatite, il silicone solido, il goretex e le sostanze biocompatibili garantiscono risultati duraturi, ma alla lunga il viso potrebbe assottigliarsi mettendo piuttosto in risalto gli inserti. 

E gli interventi alle labbra, oggi tanto di moda e notevolmente diffusi? Ricordate che, quando si inseriscono protesi di silicone, filler o fili composti di materiali sintetici biocompatibili, essi restano per sempre e quando i tessuti inizieranno ad invecchiare, gli inserti cominceranno a spingere le labbra verso il basso, rendendo visibile la mucosa interna della bocca.
Un effetto davvero antiestetico che, nella maggioranza dei casi va operato una seconda volta. Un consiglio, almeno in questo caso delle labbra, è quello di orientarsi verso quei composti che vengono inseriti nelle labbra ma sono riassorbibili dai tessuti, come l'acido ialuronico o il collagene, più sicuri anche se bisogna comunque farli ricontrollare ogni tre o quattro mesi.

Nel campo della chirurgia estetica maschile, che ha raggiunto ormai un terzo abbondante della totalità dei pazienti totali annui in Italia, all’anno, in cui l’obiettivo è quello di incarnare l’icona di un uomo dinamico, sano ed attraente, gli interventi più richiesti sono la liposuzione di addome e fianchi, la rinoplastica, la blefaroplastica e trapianto di capelli. 

Anche per la chirurgia maschile, valgono gli stessi principi di quella femminile: un intervento non è mai definitivo ma va costantemente controllato e monitorato dagli specialisti che lo hanno eseguito. Un punto essenziale da capire, per molte donne che desiderano cambiare il proprio aspetto tanto da sottovalutare altri importanti fattori, è che un intervento ben eseguito di chirurgia estetica costa molto: il prezzo di una protesi di silicone si aggira intorno ai duemila euro, poi ci sono il chirurgo, la sala operatoria, l’anestesista e la degenza, un minimo di tre giorni. Quindi, il prezzo giusto per un intervento, ad esempio di mastoplastica additiva, non può essere inferiore ai seimila/ottomila euro se volete ottenere la sicurezza e la certezza di un ottimo risultato.

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