Oggi una ricetta sana e leggera, con il salmone. Molto apprezzato dal punto di vista gastronomico per la sua carne saporita è ricca di acidi grassi Omega 3 e Omega 6. Oggi esistono numerosi allevamenti intenzivi ma la carne più prelibata è sicuramente quella del salmone selvaggio. Purtroppo anche questo pesce rientra nella lista rossa di Greenpeace, che segnala le specie marine a rischio di estinzione a causa della pesca intensiva o i cui metodi di allevamento siano estremamente dannosi per l'ambiente.
Cosa possiamo dire invece dell'asparago? Il
termine asparago viene dal greco aspharagos
e prima ancora, dal persiano
asparag, parole che hanno lo stesso significato: germoglio. Già conosciuto
dagli egizi e in Asia Minore, 2000 anni fa, fu ampiamente
apprezzato dai romani che, già dal 200 a.C., utilizzavano manuali in cui
veniva spiegata la sua coltivazione. Dal 1400, viene importato e
coltivato in Europa, in particolare in Francia. Anche i nativi americani essiccavano una particolare
specie di asparago selvatico, per usi officinali.
Esso possiede forti proprietà
diuretiche, riducendo il ristagno dei liquidi grazie alla presenza di purine
che, in seguito alla loro scissione, originano acido urico. Sembra
che favoriscano anche la stimolazione dell'appetito ricordate però che lo
stimolo diuretico potrebbe anche risultare irritante per i reni, tanto che
questo ortaggio è in genere sconsigliato a chi soffre di insufficienza renale e
di nefrite. Della stessa famiglia dell'aglio e della cipolla, ha un
ruolo attivo nella diminuzione di casi di eczema e il suo consumo, da parte di donne in gravidanza, sembra riduca sensibilmente la
possibilità che il feto sviluppi malformazioni, soprattutto la spina bifida. L'asparagina è l’aminoacido presente in abbondanza, è ricco
di rutina che rinforza le pareti dei capillari, ha una buona quantità di acido
folico, manganese e vitamina A, che
hanno un effetto benefico sui legamenti, sui reni
e sulla pelle.
Contiene fosforo, calcio, magnesio potassio, è povero di sodio,
di grassi e privo di colesterolo. Anche le calorie sono bassissime: 25 Kcal per cento grammi di
prodotto. Alcuni componenti dell'asparago sono metabolizzati ed espulsi tramite l'urina,
e per questo motivo essa assume un odore tipico, ritenuto
sgradevole. Esso è causato da alcuni prodotti di degradazione contenenti zolfo
(in particolare tioli e tioesteri). Il gusto dell'asparago evoca il
sapore del carciofo e da
fresco ha un sentore di spiga di grano matura. Ne
conosciamo, in cucina, diverse tipologie: bianco, che viene fatto germogliare
in assenza di luce ed ha un sapore
delicato e dolce, quello violetto, dal sapore fruttato, leggermente amarognolo
e quello verde, dal sapore marcato. Comprate asparagi con steli dovrebbero duri
ma flessibili, resistenti alla rottura, dello stesso spessore e con le punte
ancora chiuse. La base deve essere mantenuta umida, per mantenere il prodotto
fresco.
80-100 grammi di filetto di
salmone fresco
120
grammi
di punte di asparagi freschi o surgelati
2
cipollotti tagliati a rondelle
1
spicchio d’aglio
Olio
d’oliva evo q.b.
Maggiorana
secca o fresca
Paprika
q.b.
Fettine di zenzero fresco a piacere
Preparate
il filetto di salmone: lavatelo, asciugatelo e adagiatelo su un foglio di carta
da forno o di alluminio. Cospargetelo con la paprika e la maggiorana, un filo
d’olio evo (potete anche aggiungerlo a fine cottura) e metà dei due cipollotti
a rondelle. Chiudete il cartoccio con cura, mettetelo nel forno caldo a 180° C
per 20-25 minuti. Se gradite aggiungete due o tre fettine di zenzero fresco affettato fine.
Nel
frattempo, in una padella antiaderente, fate saltare cipollotto e aglio con un
filo d’olio evo e qualche cucchiaio d’acqua, fate rosolare debolmente,
aggiungete le punte di asparagi e portate a cottura, saltandole per pochi
minuti, lasciandole croccanti.
Servite
il salmone nel suo cartoccio, accompagnato dagli asparagi.
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